SEZIONE SINDACALE: ANDI

Storia dell'associazione


L'A.N.D.I. (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) è la prosecuzione dell' A.M.D.I. (Associazione Medici Dentisti Italiani).
Quest'ultima, fu fondata ufficialmente il 1° dicembre 1949, a Roma.
Il cambio di acronimo avvenne nel 1993 e fu assai sofferto e comportò la perdita di migliaia di iscritti.
Il motivo risiedeva nel fatto che moltissimi non volevano rinunciare alla chiara appartenenza all'area Medica, ritenendo di non potersi mescolare con i nuovi laureati in Odontoiatria che venivano, da loro, considerati non allo stesso livello culturale. Come era logico, prevalse la posizione di chi vedeva nei giovani laureati il futuro della Professione.
La perdita di migliaia di iscritti, mise in serissime difficoltà le casse dell'Associazione, per cui si dovette ricorrere, fatto finora unico nella sua storia, ad un contributo straordinario aggiuntivo da parte di ogni socio.

Prima ancora di chiamarsi A.N.D.I., si tentò di utilizzare l'acronimo A.D.I., ma si scoprì che era già stato registrato per cui si optò per la definizione attuale.
Fino ad allora, l'A.M.D.I. aveva svolto prevalentemente un'attività tipicamente culturale.
L'A.N.D.I., invece, anche a causa dell'incremento delle incombenze burocratiche riguardanti l'esercizio professionale, cominciò ben presto a svolgere anche una vera e propria attività sindacale.
Fu così che, per usufruire dei consigli e dei servizi che l'Associazione metteva a disposizione dei soci, ben presto si ebbe un notevole recupero di iscrizioni e - anche grazie all'oculata opera del Tesoriere Nazionale dell'epoca, dr. Oscar Carli - conseguentemente le casse dell'Associazione tornarono ad essere floride.

Sotto la Presidenza del dr. Daleffe e con il dr. Luigi Cremasco alla Segreteria Sindacale, l'A.N.D.I. ebbe i suoi momenti di gloria.

 


Grandissimo fu l'impegno per:

  • semplificare la normativa sullo smaltimento dei rifiuti;
  • per evitare che, con la direttiva CEE sui dispositivi medici su misura, le competenze degli odontotecnici sconfinassero nel nostro settore;
  • semplificare le incombenze previste dal D.Lgs. 626/94 (oggi 81/08) e per evitare che sedicenti esperti si arricchissero alle spalle dei dentisti;
  • per ridurre le pratiche relative alla detenzione di apparechi radiologici e ridimensionare le richieste degli Esperti Qualificati; per creare un apposito C.C.N.L. dei dipendenti di studio;
  • per dare un'Assicurazione R.C. agli iscritti, riprendendo quella che, come dipartimento regionale dell'Emilia-Romagna (ancora oggi attiva e gestita dalla nostra Cooperativa), avevamo realizzato;
  • per creare Fondo Dentisti (oggi Fondo Sanità);
  • per fornire un aggiornamento di alto livello a condizioni favorevoli per gli iscritti;
  • e altro ancora...
 


Purtroppo, dopo l'elezione del dr. Carli a Presidente nazionale, cominciarono delle diatribe interne che incrinarono l'armonia fino ad allora esistente e che continuano tuttora.
Per la prima volta, nel 1999, il Presidente nazionale fu sfiduciato e si dovettero indire delle elezioni anticipate straordinarie.
Fu eletto il dr. Paolo Amori che ebbe, come Segretario Sindacale, il dr. Roberto Callioni, l'attuale Presidente Nazionale.

Si ebbe un forte incremento dei servizi a disposizione dei soci ma le cose non andarono meglio, perchè il dr. Amori si vide costretto a sfiduciare l'intera Commissione Sindacale Nazionale nell'ottobre del 2003.
Infatti, quest'ultima voleva imporre il famigerato manuale di qualità che, secondo i più, avrebbe rappresentato un notevole impegno burocratico ed economico e avrebbe potuto essere l'anticamera per gli accordi convenzionali con il terzo pagante. Nelle elezioni del 2004, il dr. Callioni si impegnò, di fronte all'Assemblea elettiva, a non ripresentare più quel progetto che però, seppur in forma leggermente diversa, fu riproposto in occasione delle autorizzazioni regionali per gli studi odontoiatrici.

Da allora la politica sindacale dell'A.N.D.I. è sempre più oggetto di contestazioni: si veda la mancata partecipazione diretta del Presidente alle manifestazioni contro la Legge Bersani-Visco; la non chiarissima posizione sul profilo dell'odontotecnico; la presentazione del tempario/tariffario; l'accordo con il Ministero per l'odontoiatria sociale.
Alcuni di queste iniziative prese senza alcuna informazione preventiva alle dirigenze periferiche.
Pertanto, oggi si assiste da un lato ad un incremento delle iscrizioni all'Associazione al solo fine di beneficiare dei servizi che offre e dall'altro ad un malcontento sempre più evidente per scelte autonome e non sempre condivise dalla base degli iscritti.

Poi, come spesso capita, le votazioni nei Consigli Nazionali lasciano perplessi, perchè passano, nonostante le contestazioni, a larga maggioranza.
Ma si ritiene che sia solo un cercare di evitare di tornare a proporre una sfiducia che potrebbe essere controproducente per l'immagine dell'Associazione. Francamente siamo molto dispiaciuti di veder così sprecate delle enormi potenzialità.

Va ricordato che tra i fondatori dell'A.M.D.I. quel 1° dicembre del 1949, c'era il dr. Adalberto Galante, nato e residente a Ferrara, con studio in Corso della Giovecca n° 81.

 


Sarà, forse, per questo motivo che, ritenedoci un pò eredi diretti, viviamo con molta passione la vita associativa, sentendola nel nostro D.N.A.
Per questo vorremmo un'A.N.D.I. sempre al meglio, libera da controproducenti faziosità e rispettosa delle aspettative degli iscritti.

Come sezione provinciale non ci resta che sperare che presto l'A.N.D.I. torni ad essere quella di una volta e per questa evoluzione nel nostro piccolo ci stiamo impegnando.
Quella che oggi è stata definita la "Nuova ANDI", a nostro avviso non tutela al massimo gli interessi degli iscritti.


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